Pietra su pietra
Un progetto di Legambiente




Lungo il sentiero del Viandante resistono i muri a secco, frutto del lavoro secolare di chi viveva di agricoltura, allevamento e prodotti del bosco.
I manufatti a secco, molto prima che si parlasse di sostenibilità e bioedilizia, sono stati costruiti con il materiale che il luogo metteva a disposizione: pietre del posto spesso ricavate dal dissodamento del terreno che poi sarebbe stato coltivato, pietre recuperate sui greti o in piccole cave locali.

Percorrendo il Sentiero si può vedere come in diversi punti questi muri abbiano ceduto con l'abbandono delle attività e la mancata manutenzione.
Il Circolo Legambiente "Lario sponda orientale" ha proposto un progetto di campi di lavoro per conservare l'arte della costruzione a secco con un'attività di ricostruzione.
Il progetto ha ottenuto il finanziamento della Fondazione Comunitaria Lecchese e la donazione del Comune di Bellano.

"Il muro in pietra a secco è casa vitale perché offre un rifugio ospitale a numerose specie animali e vegetali. Forma un vero e proprio habitat specifico, ritenuto prezioso dai biologi, dagli entomologi, dagli ecologi, dagli erpetologi e da tutti coloro che studiano le forme di vita, le relazioni tra di loro e con il loro ambiente." I muretti di contenimento in pietra a secco sono l'ossatura portante del paesaggio terrazzato lariano.











Costruire un muro in pietra a secco è anche un lavoro di gruppo, richiede affiatamento e una buona organizzazione interna che permetta di realizzare un muro unico, armonioso.